5 motivi per camminare in Vietnam

Ecco almeno 5 motivi

vietnam walden cat ba 04Il miglior sentiero…

Volete un’idea di quello che provavano i marines americani, o i legionari francesi, a combattere i vietcong nella giungla? Volete provare a camminare sui sentieri tra le colline calcaree della baia di Ha Long, incontrando piante enormi, fiori inconsueti, funghi affascinanti? Provate a seguire il sentiero che dal villaggio di Viet Hai porta alla cittadina di Cat Ba, 4 ore di escursione indimenticabili, da cui uscirete sudati, ma anche orgogliosi dell’impresa. Passerete così da un bucolico villaggio tradizionale, dove si va ancora in bicicletta, a una vivace cittadina turistica, attraversando diversi chilometri di foresta altrimenti impraticabile. Non perdete poi la visita dell’incredibile ospedale, che i vietnamiti avevano ricavato negli anfratti della montagna, e pressoché impossibile da colpire, e fate attenzione se lo percorrete con la pioggia, le rocce del sentiero sono molto scivolose.

 

vietnam walden cibo 03Il miglior piatto

Sicuramente un caldo pho, mangiato in un ristorantino di strada ad Hanoi. La città può essere definita un paradiso per gli amanti del cibo di strada, con un’infinita possibilità e varietà di piatti da assaggiare, gran parte fatti sul momento e con ingredienti freschissimi. Il pho in particolare è il piatto tipico del Vietnam, una bella zuppa con noodles – spaghetti di riso – verdure e carne, di solito manzo. Per aromatizzare il piatto poi ogni cuoco ci mette la sua fantasia, ma di solito ci sono foglie di menta, lime, germogli di soia e altri ingredienti che potrete aggiungere anche all’ultimo momento.

 

vietnam walden bambù 02La miglior emozione

Quella di camminare in una foresta di bambù. Soprattutto la prima volta che si cammina in un ambiente simile, è davvero stupefacente entrare sotto la volta di queste enormi canne alte più di dieci metri. Quello che lascia più stupiti sono poi gli enormi germogli che già da piccoli hanno il diametro che raggiungeranno da grandi e la cui sommità è davvero particolare. Ci sono varietà che possono crescere anche di 30 centimetri il giorno! Il fusto delle piante adulte è poi così elegante e lineare che non ci si stanca mai di osservarle e di farli delle foto giocando con le loro ombre o con la brattea che avvolge ogni sezione, ora più aderente, ora più secca. Solo un’attenzione; non toccate mai queste brattee perché hanno delle piccolissime spine che possono essere dolorose.

 

vietnam walden ha long 05Il miglior panorama

Avete presenti le stampe cinesi antiche, quelle dove i contorni di colline ripidissime si susseguono in quinte sempre più distanti, svanendo nella nebbia? Ecco, navigare nella baia di Ha Long ti fa diventare protagonista reale di uno di quei quadri e, con la tua barca, passerai davvero tra quelle montagne che sembrano emergere dall’acqua davvero per magia. Le isole sono migliaia e formano un dedalo di canali e baie in cui si perde facilmente, e con piacere, l’orientamento, trovando ora un villaggio di pescatori costruito direttamente sull’acqua, o una bella spiaggia di sabbia dorata dove fare un bel bagno. A ogni virata, dietro ogni svolta, una nuova sorpresa! Una delle caratteristiche del nostro viaggio è quello di navigare però nella parte meno turistica della baia, lontani dalla ressa di barche che vanno a visitare la grotta delle Meraviglie o la fabbrica di perle. Dove andremo noi ci saranno sempre pochi turisti.

 

vietnam walden gente 01La miglior storia

Camminando sui sentieri delle montagne del nord del Vietnam ci sono dei momenti in cui sembra di essere molto lontani dalla civiltà, osservando la gente che lavora la terra seguendo tradizioni antiche , ma ormai anche nelle capanne più sperdute si trova una moto parcheggiata e la parabola per un televisore. Le case sono quasi tutte di bambù e su palafitte, e mentre il piano sopraelevato è praticamente una grande stanza dove si cucina, si dorme e si vive, al piano terra ci pensano i maiali e le galline a tenere pulito. Un giorno, percorrendo un sentiero abbastanza remoto, incontriamo un bambino, di 4 o cinque anni, non di più, dalla faccia sorridente e gli diciamo in italiano che è molto bello. Lui prontamente risponde con la stessa frase, senza nessuna storpiatura, nemmeno di accento. Incuriositi, gli continuiamo a dire altre cose, sempre in italiano, alle quali, senza nessuna esitazione, continua a ripetere con la stessa naturalezza con cui parlerebbe un bambino italiano. Proviamo anche con parole con la consonante erre, notoriamente più difficile da pronunciare per un asiatico; il mio nome, alessandro, lo pronuncia benissimo. Lo salutiamo, ancora stupiti, chiedendoci se a scuola sarà un piccolo genio e chissà quale sarà il suo futuro. Sarebbe un peccato fargli perdere queste capacità.

Se vuoi scaricare un libretto sul Vietnam clicca qui... e buon viaggio!

Troverete tutti i miei viaggi su www.waldenviaggiapiedi.it

 

 

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