Islanda, terra di muschi e di folletti

lupini-2-picL’Islanda è una terra che ti stupisce.

Ho girato molto ma devo dire che non mi era mai capitato prima di essere sorpreso dalla bellezza non solo ogni giorno sempre di più, ma anche a ogni svolta di strada, a ogni baia, a ogni fiordo, a ogni ora, soprattutto durante gli interminabili tramonti di giugno, dove il sole sembra rimanga incastrato nel cielo e non abbi nessuna voglia di andare a dormire, e se dorme, dorme con un occhio solo e per molto poco!

C’è un detto islandese molto carino che recita; se vi perdete in un bosco non vi perdete d’animo, basta alzarvi in piedi e vi troveranno subito. E in effetti i boschi sono molto rari nell’isola; l’unico degno di rilievo è quello di betulle sotto le imponenti pareti di roccia del Asbyrgi Cliffs, uno dei luoghi sicuramente più magici dell’isola.

Asbyrgi cliffs islandaMagico non solo per la bellezza del luogo –  immaginatevi un enorme anfiteatro naturale di quasi 3 chilometri, circondato da tre lati da una parete verticale di basalto alta un centinaio di metri, completamente ricoperto da betulle, larici e salici su uno strato di sassi ricoperti da morbido muschio e licheni – ma perché questo è considerato uno dei luoghi più sacri di tutta l’Islanda. E’ qui, raccontano le leggende islandesi, che uno degli otto zoccoli del cavallo di Odino abbia scalciato sulla terra la sua impronta, ma è anche qui che, senza sforzarsi tanto, tra le colonne di basalto macchiate dai licheni, si possono vedere le sagome, le forme di Elfi pietrificati da un potente stregone. Se vi inoltrate nei silenziosi sentieri che percorrono il bosco e vi affacciate al laghetto di Botnstjorn, caperete da soli perché questo luogo è considerata la capitale dell’huldufolk, il popolo nascosto, la strana popolazione islandese di elfi, fate e nani che normalmente si nasconde sottoterra  alla vista degli uomini.

case per gli elfi islandaSe a noi una cosa del genere ci fa sorridere, non è così per un islandese che non solo ci crede, ma giura anche di averne visto qualcuno e ci sono persino commissioni pubbliche che si riuniscono, soprattutto in occasione di costruzione di strade o edifici, per appurare che il sito scelto non vada a danneggiare eventuali abitazioni e residenze del hulufolk. E così non deve stupire l’uso e la consuetudine di vedere, nei giardinetti davanti alle villette islandesi, altre piccole casette, di solito tre, fatte apposta per ospitare il popolo nascosto, con magari un piccolo nano di cemento che ti saluta.

muschio islandaMa ritorniamo all’Islanda e alla sua bellezza e ai muschi. Se ne siete amanti qui potete trovare il vostro paradiso e vedere tutte le sfumature dei suoi verdi – che vanno dal verde asparago, al verde giada, al verde foglia di te, al verde olivina, al verde pistacchio, al verde veronese, al verde smeraldo, al verde primo e tutte le sfumature nel mezzo – e potrete passeggiare sopra i suoi morbidi cuscini che ricoprono le colate laviche più vecchie e che ti fanno sembrare di camminare  su un materasso ad acqua.

D’altra parte qui con tutta la ricchezza d’acqua, con il clima spesso piovoso, con una temperatura non troppo elevata, il muschio ha il suo habitat ideale, per non parlare poi delle pareti accanto alle numerose cascate, investite dall’aerosol del getto d’acqua, che aumenta ancor di più l’umidità dell’ambiente e quindi la crescita di questo particolare organo vegetale.

cascata di Seljalandsfoss picAndate alla cascata di Dettifoss o di Seljalandsfoss per vedere di cosa è capace la natura, nel far crescere il muschio anche su pareti pressoché verticali, fin dove arrivano gli spruzzi portati dallo spostamento delle masse d’acqua.

Se poi con i muschi siete soddisfatti passiamo alla voce lupini. Si, le distese selvatiche di lupini sono incredibili! Portati nel secolo scorso dall’Alaska, simile nelle condizioni climatiche e di emisfero, per arricchire il terreno con le loro radici azotofissatrici, hanno in breve dilagato in ogni parte dell’isola e addirittura si stanno prendendo dei provvedimenti per estirparli o contenerli, perché chiaramente con la loro densa fioritura, soffocano e si sostituiscono alla flora autoctona. Nella zona dei fiordi occidentali ci eravamo imbattuti in grandi prati di lupini e ci sembravano già fioriture eccezionali, ma quando siamo passati nella costa meridionale, attraverso le grandi distese detritiche dei sandur, siamo rimasti esterrefatti dall’immensità di tali fioriture, estese per chilometri in ogni direzione. Naturalmente per gustarsi tale spettacolare fioritura bisogna venire in Islanda nella seconda metà di giugno. Il colore blu, screziato di bianco della loro fioritura si intona perfettamente al cielo artico dell’Islanda, con il suo azzurro carico macchiettato da cirri e cumuli bianchi e grigi.

lupini islandaUn accenno a parte a queste grandi distese desertiche chiamate localmente sandur, termine che poi è entrato nel linguaggio corrente geologico proprio per indicare delle grandi distese di detriti alluvionali creati dall’acqua di fusione dei ghiacciai. In effetti la zona intorno al grande vulcano Vatnajokull, la terza calotta glaciale per estensione dopo l’Antartide e la Groenlandia, è storicamente una produttrice di enormi inondazioni, chiamati localmente jokulhlaup, dovuti ai vulcani attivi che periodicamente sciolgono parte della calotta ghiacciata. Non è una caso che tutta questa zona fosse la meno abitata e che fino agli anni 30 del secolo scorso era pressoché impossibile da attraversare. Nel 1996, l’eruzione di un vulcano sotto il ghiacciaio, provocò l’ultima disastrosa jokulhlaup, sciogliendo 45.000 metri cubi d’acqua, che spazzo via in più punti la Hringvegur, l’unica strada asfaltata che percorre tutta l’isola, costringendo, chi abitava nella zona orientale, a farsi quasi mille chilometri per arrivare a Rejkiavik o a Vik.

salice nano islandaSe poi siete amanti dei bonsai qui potete vedere tanti esemplari di betulle nane, come la betula pubescens, e di salici, come il salice artico salix arctic, il salice lanuginoso salix lanata, il salice nano salix herbacea, che si sviluppano in altezza per poche decina di centimetri e non di più, sopravvivendo solo così al vento e alla neve. Eppure un tempo, prima dell’arrivo dei vichinghi nel secolo X circa, le cronache parlano di una terra assai boscosa, ma secoli di sfruttamento intensivo, vuoi per riscaldamento, sia per la costruzione di case e navi, hanno fatto si che di alberi ne rimangano davvero pochi. Di menzione i bellissimi e antichi sorbi, sorbus aucuparia,  forse tra gli alberi più vecchi dell’Islanda, presso una delle chiesette più belle e caratteristiche di tutto il sud dell’isola, chiamata Hofskirka. Qui gli alberi proteggono ancora la semplice costruzione, con le ripide falde del tetto di torba, e fanno ombra alle semplici tombe che, se non fosse per la croce sopra, apparirebbero aiuole rialzate pronte per essere usate per piantare cavoli e altre verdure.

cimitero di Hofskirka islandaDa ricordarsi poi di una delle piante più utilizzate dalle massai islandesi per fare una gustosa marmellata; il rabarbaro. Con un clima umido e fresco come quello islandese la pianta cresce che è una meraviglia e infatti spesso si vedono le enormi foglie cresciute anche in maniera selvatica, spesso circondata da antichi muretti a secco, probabilmente per preservarla dall’essere mangiata da cavalli e pecore al pascolo. Da provare assolutamente quella fatta in casa dalla famiglia Finnbogi, che gestisce da generazioni la sua tradizionale casa con il tetto d’erba di Litlibaer, e prepara sul momento gustosi waffel con panna e, naturalmente, marmellata di rabarbaro o di mirtillo con una bella dose di panna montata.

orchidea islandaIn Islanda poi capita poi di fare anche incontri inattesi, come con un orchidea cresciuta nella sassosa morena di un ghiacciaio, o possiamo anche impiegare il nostro tempo a cercare di riconoscere le varie specie di alchemilla – ci sono la vulgaris, la mollis, la alpina e faeroensis – e probabilmente rimarremo incantati più di una volta dal luccicare argenteo delle foglie della potentilla anserina in primo piano, sullo sfondo di un susseguirsi di montagne verdi screziate del bianco di nevai, che il tenue sole estivo non riesce ancora a sciogliere.

Qui per vedere un bel video sull’Islanda!

 

 

 

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