5 motivi per camminare in Iran

Ecco almeno 5 motivi…

iran walden shapur 03Il miglior sentiero

Sulla guida è descritta come uno dei luoghi più interessanti dell’intero paese, e in effetti salire alla grotta di Shapur è un’esperienza davvero particolare. La cosa migliore, se si è con un mezzo noleggiato e con un guidatore, è di farsi lasciare al villaggio di Shapur e iniziare a camminare sulla sponda destra della vallata, su di una comoda strada sterrata e inoltrarsi nell’enorme spacco della montagna, una sinclinale che fa parte di quell’enorme corrugamento che separa l’altipiano iraniano dal Golfo Arabico. Entrati nel largo della valle, dopo circa un’ora di cammino si arriva al primo villaggio da cui si diparte un sentiero che inizia a serpeggiare in salita, verso la parete rocciosa a strapiombo che delimita la cima dell’enorme curva rocciosa, 300 metri più in alto. Il sentiero è ben tenuto e utilizzato anche dai pastori e dai tanti visitatori che, nonostante il ripido dislivello, salgono qui durante i fine settimana. L’ultimo strappo in salita è facilitato da una ripida scalinata che arriva all’inizio di una enorme caverna che s’incunea nel ventre della montagna, nel mezzo della quale, quasi a sostenere l’enorme peso, c’è l’incredibile statua di Shapur I, imperatore dell’impero Sassanide, ricavata da una grande colonna naturale.

 

iran walden persepolis 04La miglior emozione

La grandezza di Persepolis! E’ un posto turistico e non sarete soli, ma quello che resta di questo grande palazzo iniziato a costruire da Dario I intorno al 500 a.C.  riesce a far rimanere a bocca aperta anche il più navigato viaggiatore. La sua estensione, la bellezza e la ricchezza dei suoi bassorilievi, la maestosità delle sue colonne, è un unicum che ti stordisce e ti fa inchinare davanti a tanta bellezza. Andateci soprattutto al tramonto, quando le pietre diventano rosate e le colonne si stagliano nel controluce del crepuscolo.

 

iran walden cena 01Il miglior piatto

Assaggiate una classica portata di pranzo di nozze, il fesenjan, gustoso spezzatino di pollo o anatra con noci e melograno. Queste ultime, soffritte con molta cipolla diventano una spessa salsa a cui si aggiunge zafferano e cannella. Sembra che una ricetta simile sia stata trovata scritta su una tavoletta di pietra risalente addirittura al VI secolo a.C.

iran walden yazd 02Il miglior panorama

Al tramonto salite su uno dei tetti di un albergo nel centro di Yazd, dove di solito c’è anche un bar per sorseggiare un buon thè o un succo di frutta e ammirate la sagoma della slanciata della Moschea del venerdì, costruita alla metà del 1300, inconfondibile con la sua facciata coperta di maioliche e i due minareti che la sorreggono, simili davvero a due razzi pronti a decollare, e la vedrete pian piano cambiare di colore fino a diventare blu, illuminata da potenti riflettori colorati. Sotto di voi la sterminata città in adobe – un particolare impasto di argilla, sabbia e paglia – che è la più grande del mondo con questo particolare tipo di architettura, il cui profilo è interrotto solo da  qualche torre del vento che cattura il minimo refolo di vento; un’altra delle meraviglie di questa città.

iran walden deserto 05La miglior storia

Gli iraniani sono molto socievoli e hanno spesso voglia di parlare con i viaggiatori, anche perché ce ne sono ancora pochi, soprattutto lontani dai percorsi più battuti. Una notte abbiamo bivaccato nei pressi di una piccola oasi, nella zona di Arosan, lungo il margine del grande deserto del Dasht-e Kavir Il nostro gruppo  aveva piantato le tende a poche centinaia di metri dalle poche case del villaggio, costruite ai margini della piccola zona coltivata e resa fertile da una bella sorgente che, grazie a un canale, dissetava un bel tratto di deserto.  La mattina, dopo una bella colazione, scaldati dal sole mattutino – le notti a marzo sono ancora gelide – facciamo una passeggiata tra le palme dell’oasi e tra  i piccoli campi verdi di erba medica e punteggiati dai fiori di mandorlo, passando accanto alle poche case di fango, la maggior parte le vediamo ormai crollate, sciolte su se stesse dalla piogge invernali, per mancanza di una costante manutenzione. Solo una sembra ancora in piedi e ben tenuta, e in effetti c’è una persona che ci sta lavorando, impastando terra e cemento per risistemare la volta d’entrata. La curiosità è reciproca, e scoprendo che parla inglese, la comunicazione è più facile. Veniamo a sapere che è nato proprio qui, ma ormai non ci abita più nessuno e che lui sta però ristrutturando la casa, per poterci venire il più spesso possibile, perché vuole riprendere a coltivare la sua terra. Quando sente che siamo italiani ci racconta che qualche anno prima ospitò, proprio in questa casetta, una coppia di italiani in moto; sicuramente molto avventurosi. Chissà chi erano!

Se vuoi scaricare un libretto sull’Iran clicca qui… buon viaggio!

troverete tutti i miei viaggi su www.waldenviaggiapiedi.it

 

 

Lascia un commento