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Il cuore caldo dell’Albania

Nel sud dell’Albania, Permet non è un luogo di passaggio, bisogna arrivarci apposta e poi è difficile andarsene. Esploreremo la grande vallata della Vjosa, visitando i villaggi tipici, i monasteri e le chiese rimaste e percorreremo antichi sentieri. Andremo a visitare le cascate di Sopot a ridosso dell’imponente parete della Nemercka e risaliremo le gole del Lengarica.

Dormiremo in alberghetti, ma quando possibile, anche in casa private per entrare più a diretto contatto con questo popolo e con i loro usi. Termineremo poi il viaggio con una traversata delle montagne, accompagnati dai muli che ci porteranno il bagaglio, per arrivare a Gjirokaster, un’altra cittadina ricca di storia.

Benché itinerante ci muoveremo sempre con lo zaino leggero, per consentire alla maggior parte delle persone di poter approfittare di questa occasione per visitare questo paese.

Marocco, la traversata del Rif

DSCN4247_3188Alla scoperta del Parco Nazionale di Talassemtane partendo da una delle più belle cittadine del Marocco; Chefchaouen. Poi una settimana di trekking in vallate dove i camminatori sono una rarità, dormendo nei villaggi a casa di locali che si stanno, pian piano, attrezzando per ospitare i viaggiatori per condividere il loro modo di vivere. Termineremo con l’arrivo al mare presso Oued Laou dopo aver visto il Ponte di Dio, le bertucce, le piantagioni di cannabis, gole incredibili, foreste di abeti e tante altre meraviglie in un ambiente che non avreste creduto così verde.

Il sentiero per Petra

Un itinerario affascinante per arrivare a Petra, a piedi, dalla parte opposta a dove arrivano tutti gli altri. Sei giorni di trekking tra le dune di sabbia e le fantasmagoriche rocce del Wadi Rum, fino al gran finale nella capitale dei Nabatei.

Ma non vedremo solo la parte più classica di Petra, ci spingeremo anche fino alla tomba di Aronne e dormiremo tra le rovine di Sabra, uno dei sobborghi di Petra, non meno interessante, ma molto più sconosciuto e tranquillo.

Faremo anche una breve visita a Madaba per salire sul Monte Nebo, ma dedicheremo tutto il tempo per goderci con calma la traversata dei posti più remoti del deserto giordano, accompagnati da una guida autorizzata ed esperta del posto, dormendo 6 notti in tenda o in campi tendati e con un cuoco che ci prepara delle cene indimenticabili. Finiamo poi con trekking su un Uadi presso il Mar Morto, per camminare anche l’ultimo giorno che è di trasferimento a Madaba.

Cappadocia, camini di fate e città rupestri

DSCN5204_4341Nel cuore della Turchia per percorrere a piedi un paesaggio unico, plasmato dalla natura, che qui si è sbizzarrita con l’erosione di strati di ceneri vulcaniche dandogli delle forma incredibili, e dall’uomo, che in millenni di storia ha scavato città e chiese nel soffice tufo.

Dalla valle di Zelve a quella di Soganli, ricchissime di eremi e chiese rupestri incredibili, dai camini delle fate di Pasabag alle vallate di basalto di Baskoy, un lungo trekking itinerante, unico nel suo genere, ma relativamente facile e senza grosse difficoltà.

Visiteremo poi tante cittadine che raccontano della loro storia antica, ma anche recente, visto che erano abitate spesso da grosse comunità greche che si dissolsero nello scambio di popolazioni che avvenne tra Grecia e Turchia negli anni ’20 del secolo scorso. Finale poi a Kaiseri, vivace città moderna, ma con tante testimonianze del suo passato e un meritato bagno turco nei suoi hamam.

Avventura sulla Via Licia

via liciaPercorreremo gli antichi sentieri percorsi da Alessandro il Grande, passando tra le rovine di necropoli licie, acquedotti romani, fortezze turche e bizantine. Cammineremo tra i pascoli degli altopiani interni e su tranquille spiagge di sabbia e ciottoli, incontreremo i pastori dell’Anatolia e toccheremo con mano l’ospitalità turca. Per concludere, anche un tratto in “caicco” nella regione della Kekova, tra isole, anfratti e rovine di città sommerse. Dormiremo in piccoli paesi affacciati sul mare e qualche volta troveremo sistemazioni di fortuna negli sperduti villaggi dell’interno. Con un po’ di senso dell’avventura e molta adattabilità a ogni imprevisto, anche voi potrete percorrere uno dei trekking descritto tra i più belli del mondo. Possibilità di percorrerla tutta o anche a pezzi, scegliendo quelli più spettacolari.

A sud di Granada

alpujarrasUn itinerario in uno dei luoghi più singolari e pittoreschi dell’Andalusia, Las Alpujarras, sul versante meridionale della Sierra Nevada. Pittoreschi villaggi di case che ricordano i villaggi marocchini dell’Atlante, vallate aride segnate da profondi canaloni, ma anche giardini e frutteti resi fertili da un sistema di canalizzazione risalente al tempo della dominazione araba. Il sentiero si snoda più o meno a mezza costa, sui mille metri d’altezza, ma compiremo deviazioni fino ai 2000 metri per assaggiare i grandiosi panorami e la flora, unica in Europa, di questo massiccio montuoso, neve permettendo. Ci guideranno lungo il percorso il romanzo di viaggio di Gerald Brenan, un intellettuale inglese che negli anni ’20 si stabilì per diversi anni in uno dei paesi più remoti della zona, e la storia degli ultimi ribelli musulmani che sopravvissero per oltre 60 anni alla caduta dell’ultimo regno arabo in Europa.

Gozo, un isola pomschizilliosa e grombifera

gozo e cominoNel cuore del Mediterraneo c’è la Repubblica di Malta, un mondo a parte a due passi dall’Italia, dove il passato dell’efficienza britannica si stempera con la rilassatezza del «sud», dove la cucina che risente dell’influenza siciliana si confonde con il dialetto arabo parlato correntemente sull’isola, dove i vecchi autobus Leyland degli anni ’50 arrancano accanto alle imponenti chiese cattoliche che si stagliano sui profili dell’isola o alle impressionanti fortificazioni costruite dai Cavalieri di Malta. Il viaggiatore e poeta Edward Lear che la visitò nel 1866 definì il suo paesaggio «pomschizillo e grombifero, non essendoci altre parole per descrivere tale magnificenza». Grande metà dell’isola d’Elba, Gozo è intensamente abitata, ma conserva paesaggi agrari e soprattutto una costa tormentata, ricca di formazioni geologiche diverse e molto suggestive come il piccolo Mare Interno, la Finestra Azzurra, le scogliere a picco di Ta Cenc, i piccoli fiordi di Mgarr ix-Xini e di Wied il-Ghasri o la spettacolare Laguna Blu di Comino, la piccola isola quasi disabitata tra Gozo e Malta che raggiungeremo con un’ escursione in barca. Non vi aspettate distese selvagge e incontaminate, siamo sempre a due passi da qualche paese, e capiterà anche di camminare sulle asfaltate dell’isola, ma è anche un modo di vedere la vita giornaliera dei maltesi che sono comunque molto gentili e disponibili. Non ultimo, essendo come latitudine a sud di Tunisi, marzo corrisponde alla nostra primavera inoltrata e tre giorni di escursione sono con lo zaino leggero.

 

Il sentiero degli Ulivi

via olivi umbria Nel cuore dell’Umbria un lungo sentiero si snoda a mezza costa toccando alcuni dei più affascinanti borghi medievali d’Italia: Assisi, Spello, Trevi, Spoleto e una miriade di altri piccoli paesi, castelli, pievi e chiese ognuno dei quali meriterebbe un viaggio a sé. Tutto questo attraversando gli oliveti più estesi della regione, che danno anche uno degli oli di oliva più ricercati, tanto da meritarsi il marchio DOP. Tra le particolarità del percorso la salita al Monte Subasio passando dall’Eremo delle Carceri, la visita dell’eremo di Santa Maria Giacobbe sotto l’imponente Sasso di Pale, il tratto della ferrovia abbandonata della Valnerina e la salita a Monteluco con i suoi eremi immersi nel bosco e lo bosco e lo scenografico arrivo a Spoleto dal Ponte delle Torri.

Walden, ovvero “vita nei boschi”

waldenAll’ombra dell’Alpe delle Tre Potenze e delle cime più alte dell’Appennino Tosco-Emiliano, ci aspetta l’incontaminata Valle dello Scesta, con i suoi alpeggi e con i suoi sentieri solitari e poco conosciuti. Nel cuore di questa valle il rifugio Corvo Bianco – gestito dal simpatico Celestino – semplice, accogliente, spartano, ma non troppo, ci accoglierà per una bella condivisione di esperienze in mezzo alla natura. Ci alimenteremo solo con cereali, legumi e verdure, queste ultime trovate anche in natura, per disintossicarsi, depurarsi e provare che basta veramente poco per alimentarsi in maniera sana. Se la stagione sarà propizia cercheremo anche funghi commestibili e una sera gusteremo anche la prelibata cena preparata dalla moglie di Celestino, la cui specialità sono i tortelli con la ricotta e lo spinacio selvatico. Abbiamo anche un forno a nostra disposizione per cuocere la pizza e il pane e siccome cucineremo a turno, esercitatevi a casa su delle buone e saporite ricette da poter riproporre per l’occasione. Percorreremo con consapevolezza la selvaggia e impegnativa gola dello Scesta, saliremo in silenzio sui crinali e i prati di mirtillo dell’Appennino, abbracceremo faggi e castagni secolari e visiteremo le capanne dei pastori di Luiggiana, ascoltando gli echi di una vita contadina da tempo scomparsa. Avremo tempo per meditare, fare camminate in silenzio, scrivere haiku e tante altre cose.

La Via del Rinascimento

via rinascimentoCinque giorni di cammino, partendo dalle antiche strade intorno a Firenze per arrivare alle amene colline del Montalbano. Un facile percorso tra antiche strade, oliveti e boschi, ville medicee e antiche pievi, sulle tracce della Toscana del ‘400, approfittando dell’Estate di San Martino. Si partirà da Piazza della Signoria per percorrere le vecchie strade che ancora si intrecciano sulle colline di Firenze, fino a visitare la splendida Certosa del Galluzzo e si proseguirà tra piccoli borghi, fattorie e splendide case coloniche fino a Lastra a Signa, dove visiteremo la bella Villa di Bellosguardo, appartenuta ai primi del ’900 al celebre tenore Caruso. L’itinerario ci porterà poi ad Artimino, altro piccolo borgo medioevale, famoso per le sue testimonianze etrusche e per la celebre «Villa dei Cento Camini», una delle tante residenze dei Medici, che serviva da base per le famose «cacce» nel Barco Reale, la grande tenuta che occupava quasi interamente il Monte Albano. Tra olivi e lecci centenari, come quello di Faltognano, attraverso boschi sacri di agrifoglio, come quello di Pietramarina, arriveremo l’ultimo giorno a Vinci, altro paese d’impronta medievale, dove tutto parla del suo grande figlio: Leonardo. Dedicheremo, vista la stagione, mezza giornata alla raccolta delle olive che ancora si fa a mano e seguiremo il processo di spremitura per arrivare poi ad assaggiare una «fettunta con l’olio novo», uno dei riti della cultura contadina toscana.